Ieri mi è venuto in mente un racconto.

Ieri mi è venuto in mente un racconto.

Stavo riflettendo sulle parole di Cortázar, un autore che adoro e di cui mi infastidisce l’appropriazione culturale da parte di chi lo ha scoperto più tardi di me – si passano libelli con su scritto Cortázar, indossano magliette con la sua faccia, magliette di calcio con dietro il suo numero e il suo nome; come se dicessero, barbari, Siamo arrivati prima noi.

Comunque. Leggevo da I racconti il Diario per un racconto, e poi sono andato in doccia e mi è venuta in mente questa storia per sommi capi, non so se sia significativa ma da qualche parte a volte bisogna far correre la mente.

Insomma. C’è un contadino che si mette a scavare. Scava scava scava, scava scava scava, questo contadino fa una buca che prima è un metro di profondità, poi due, poi cinque.

A un certo punto arriva un saggio e gli dice: Guarda che il petrolio l’hanno già trovato là.

E lui: Sì, ma quello non è il mio cortile.

E a me questa storia piace tantissimo.

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