Scrittura creativa: impara dai personaggi più memorabili di cinema, libri e fumetti

«Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.»

Ognuno di noi ha sempre sognato di scrivere personaggi indimenticabili, all’altezza dei personaggi più memorabili della narrativa. Per me dovevano avere una caratteristica sostanziale: essere stilosi

Forse è perché il mio massimo riferimento dal punto di vista della moda era Cliff Robinson?

Il mio personaggio indimenticabile, per fortuna sempre cassato a livello di editing, aveva… gli occhiali con le lenti viola. Poi ho capito che dovevo sapere qualcosa della sua backstory, e dei suoi segreti; e lì la scheda personaggio, che regalo a questo link, mi ha dato sempre maggiori soddisfazioni.

Ho anche capito che possiamo studiare dai migliori per capire quali caratteristiche ci possono servire per creare personaggi che restino scolpiti nella memoria nostra, del lettore, e soprattutto che creino narrazioni congruenti e forti.

Ecco la carrellata dei sette – in realtà. otto – che mi sembrano emblematici.

1. Jules Winnfield

Dove? Pulp Fiction (1994), regia di Quentin Tarantino. Qui su Netflix.

Perché? Perché segna l’evoluzione del personaggio nel suo momento massimo. Il personaggio parte come superficiale, violento e con una forma di cultura apertamente inutile; a causa di un evento apparentemente casuale si converte, tramutandosi da killer spietato a potenziale pastore. Memorabile la sua rilettura di Ezechiele 25,17 agli occhi della nuova fede.

Cosa osservare. Il dialogo finale con Vincent Vega, prima che arrivino i due ladruncoli. Mostra la differenza di atteggiamento di Jules in un dialogo apparentemente leggero.

L’estratto.

Jules: Da che paese vieni?
Brat: Cosa?
Jules: Cosa è un paese che non ho mai sentito nominare; lì parlano la mia lingua?
Brat: Cosa?

2. Hulk

Dove? Nei fumetti Marvel.

Perché? Perché mostra apertamente il conflitto interiore nel suo modo più estremizzato, fatta eccezione – forse – per Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Bruce Banner è uno scienziato intelligente e pavido, la sua controparte Hulk è violento, instabile e completamente istintivo. Quale modo migliore per mostrare che il conflitto interiore non blocca la storia, ma la porta avanti.

Cosa osservare. Il rapporto di Banner e Hulk; e il rapporto di entrambi con l’amore, l’unica cosa che li mette alla pari.

L’estratto.

«Ciò che mi spaventa di più è che quando mi succede, quando mi sento sopraffatto e perdo completamente il controllo… mi piace».

3. Batman e Joker

Dove? Il cavaliere oscuro, di Cristopher Nolan (2008). Qui su Netflix.

Perché? Perché mostra il perfetto rapporto protagonista-antagonista, e il senso della scelta. Batman non può ridere, perché teme che se ridesse il suo sarebbe il riso di un folle. La personificazione di questo è Joker. E Joker infrange il codice morale di Batman, che non può uccidere: Chi scegli di uccidere?

Cosa osservare. Il dialogo tra Batman e Joker in prigione, ovviamente.

L’estratto.

Batman: Volevi vedermi, eccomi.
Joker: Volevo vedere cosa avresti fatto. E non mi hai deluso neanche un po’. Hai lasciato morire cinque persone. Poi hai lasciato che Dent prendesse il tuo posto. Perfino per uno come me sei senza cuore.
Batman: Dov’è Dent?
Joker: Quegli scemi della mafia ti vogliono morto per “tornare alla situazione di prima”. Ma io so qual è la verità. Non si torna indietro. Tu hai cambiato tutto… per sempre.
Batman: E allora perché vuoi uccidermi?
Joker [ride]: Io non… io non voglio ucciderti! Che faccio senza di te? Torno a fregare i trafficanti mafiosi? No, no. No. No, tu… tu completi… me!

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4. Pecola Breedlove

Dove? L’occhio più azzurro, romanzo di Toni Morrison. Qui la scheda ufficiale del libro.

Perché? Perché un personaggio perfetto può non essere delineato solo nella sua interiorità, ma anche nelle visioni incidentali che ne hanno le altre persone; e perché la scrittura al suo più alto livello, come vediamo qui sotto, ci dice assolutamente tutto.

Cosa osservare.

I pensieri di Pecola, semplicemente. Spiegano tutto del personaggio, senza cadere nel vittimismo. Disperazione e desiderio in una singola pagina.

L’estratto.

«Dio, ti prego», sussurrò nel palmo della mano. «Ti prego, fammi scomparire.» Strinse forte gli occhi. Piccole parti del corpo svanirono. Ora piano, ora d’improvviso. Di nuovo piano. Se ne andarono le dita, a una a una; poi scomparvero le braccia, su su fino al gomito. Adesso i piedi. Sì, così andava bene. Le gambe tutte in una volta. Dalle cosce in su però era più difficile. Doveva stare ferma immobile e tirare. Lo stomaco non se ne andava. Ma alla fine se ne andò anche quello. Poi il petto, poi il collo. Anche il viso era difficile. Quasi fatto, quasi. Rimanevano soltanto gli occhi, occhi chiusi. Quelli rimanevano sempre.

Per quanto ci provasse, non riusciva mai a far scomparire gli occhi.

the bluest eye

5. Il padre

Dove? La strada, romanzo di Cormac McCarthy. Qui la scheda ufficiale del libro.

Perché? Il tributo di Cormac McCarthy alla paternità è un uomo vividamente disegnato e senza nome che ama suo figlio più della vita stessa. Un personaggio toccante e indimenticabile.

Cosa osservare.

Il passaggio di consegne tra l’uomo e il bambino.

L’estratto.

«Ce la caveremo, vero, papà?
Sí. Ce la caveremo.
E non ci succederà niente di male.
Esatto.
Perché noi portiamo il fuoco.
Sí. Perché noi portiamo il fuoco».

6. La ragazza senza nome

Dove? Nel segno della pecora, romanzo di Haruki Murakami. Qui la scheda ufficiale del libro.

Perché? Perché un personaggio può essere portatore di una storia, e avere una backstory notevole, anche senza essere il protagonista. Anzi: anche essendo già morto – non è spoiler, è l’inizio della storia…

Cosa osservare.

La caratterizzazione mirabile che Murakami fa di questa ragazza a partire dai gesti. Leggete l’estratto qui sotto: amiamo il personaggio senza sapere perché.

L’estratto.

L’avevo conosciuta nell’autunno del ’69, io avevo vent’anni, lei diciassette. Vicino all’università c’era un caffeuccio dove mi vedevo spesso con gli amici. Non era granché, come locale, ma vi si poteva ascoltare dell’hard rock e bere un pessimo caffè.
Lei era sempre seduta allo stesso posto, i gomiti sul tavolino, assorta nella lettura di un libro. Portava degli occhiali che sembravano un apparecchio dentale, e aveva delle mani scarne, eppure in qualche modo ispirava simpatia. Il caffè nella sua tazza era sempre freddo, e il portacenere sempre pieno di mozziconi. L’unica cosa che ogni tanto cambiava era il volume sul tavolino.

7. Andre Agassi

Dove? Open, autobiografia di Andre Agassi con  J. R. Moehringer. Qui la scheda ufficiale del libro.

Perché? Perché la buona costruzione delle storie si può allacciare anche a storie conosciute, e modificarle. Lo fanno gli spezzoni di Forrest Gump in cui compaiono presidenti USA, showmen e cantanti; lo fa qui mirabilmente Agassi, che riconfigura scene e storie che avevamo già visto riscrivendole alla luce di nuove informazioni.

Cosa osservare.

Il rapporto di un uomo tra missione e dolore, rapporto che a volte può essere così costretto che il perseguimento della missione corrisponde all’innalzamento del dolore.

L’estratto.

Gioco a tennis per vivere, anche se odio il tennis, lo odio di una passione oscura e segreta, l’ho sempre odiato. Quando quest’ultimo tassello della mia identità va al suo posto, scivolo sulle ginocchia e in un sussurro dico: Fa’ che finisca presto.
E poi: Non sono pronto a smettere.

 

Spero che questa guida ti sia stata utile. Fammi sapere nei link cosa ne pensi, e quali sono i tuoi personaggi memorabili. Se credi possa essere utile ad altri, poi, utilizza i tasti di condivisione social qui sotto.

Ci troviamo presto, sempre qui.

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