Stamattina sono andato in palestra alle sette.

Ora sono stanco morto, ma quella parte di lavoro – 45′ di allenamento intenso, più 5km di corsa – è fatta.

Devo ragionare meglio in merito ai tempi: il lunedì contiene una mole di lavoro che non mi consente di fare tutto ciò che vorrei fare, e questo è un problema. Quindi, devo risistemare due elementi: del primo parlavo anche ieri, ed è la presenza; del secondo parlo oggi, ed è la responsabilità morale. Quando ti imbarchi in qualcosa di più importante, devi sapere che questo qualcosa andrà inevitabilmente a coinvolgere altre persone. Devi gestire il fatto che questo sia possibile. 

Ci sono due elementi psicologici che si sollevano, in merito a questo: uno, è che la cosa faccia piacere alla persona che ti sta accanto; la seconda, che la compiaccia. Io rischio di confondere le due cose: stamattina in palestra pensavo che la differenza è tra l’Amo e il Bravo.

Se faccio una cosa per sentirmi dire bravo, sto compiacendo – e non va.

Comunque, ora non ho troppo tempo per dire ciò che avrei da dire – incluso il fatto che secondo me è necessario avere obiettivi di alto profilo, almeno uno, che coinvolga socialmente; sennò sento che tutto ha a che fare con me e solo con me, e la fatica diventa improba -; per cui passo al diario.

Non è detto che non riveda alcune cose di oggi.