Appunti per un romanzo in via di scrittura
Due appunti veloci – sono poco social, in questo periodo; ma non è un bene, si dice “Sono poco social” per vantarsi, ma è più interessante essere social a modo proprio, non farsi scavalcare da socialità altrui.
Oggi parlavo con Francesco, e gli ho detto: una possibilità della tua storia può consistere nello spostare il punto di osservazione.
Facciamo un esempio. Se il pistolero Giovanni aspetta il bandito Antonio, e finalmente va allo scontro, idealmente abbiamo due esiti. L’esito a) è che Giovanni vince; l’esito b) è che Giovanni perde.
Facciamo un esempio a esito meno binario.
Il piccolo Giovanni viene pestato, ma riesce a graffiare in faccia il suo assalitore. Il bullo Antonio il giorno dopo si presenta col volto graffiato.
Noi sapremo, in base alla nostra esperienza di lettura, che per il 75% non è stato Antonio; e che per il 25% è stato proprio Antonio.
Ma proviamo a spostare il punto di osservazione.
Il pistolero Giovanni aspetta il bandito Antonio, e finalmente va allo scontro. Per farlo, decide di prendere la pistola che qualcuno gli ha fatto recapitare nel suo ufficio postale la mattina dello scontro. Il punto d’osservazione passa da un triste 50/50 a un, più interessante: E chi è stato?
Per esempio. È stato lo stesso Antonio, che per un qualche motivo ha voluto pareggiare lo scontro?
È stata la moglie di Antonio, che in realtà è la sorella di Giovanni?
Si passa dal campo dell’esito a quello delle domande; e la storia diventa inaspettata.
Al pari, se invece se rispondere alla domanda “Chi è stato?”, nel secondo caso, ci chiedessimo “Siamo davvero sicuri che in questo scenario Giovanni sia la vittima e Antonio il bullo il colpevole?”, ecco che la narrazione si aprirebbe a nuovi scenari.
Per me il punto della scrittura, ben prima di divertire il lettore, è divertirsi nello scrivere. Possiamo anche piangere, scrivendo; ma la nostra parte creativa, lì sotto, si deve divertire un mondo.